(termofast) Il riscaldamento a pavimento è un’opzione sempre più utilizzata per le nuove abitazioni, perché si sposa perfettamente con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni energetiche e migliorare la sostenibilità ambientale.
Anche nelle ristrutturazioni viene spesso presa in considerazione come valida alternativa ai tradizionali termosifoni. Ma cosa c’è di vantaggioso in questa modalità di distribuire il calore negli ambienti domestici? In effetti i vantaggi sono molti, ma esistono anche alcune (piccole) limitazioni. Qui vi spieghiamo quali sono i pro e i contro di un impianto di riscaldamento a pavimento. Prima di tutto, però, facciamo chiarezza spiegando di cosa si tratta e come funziona.
Un impianto di riscaldamento a pavimento, detto anche sistema radiante a pavimento, è composto da pannelli che vengono installati sotto il massetto e il rivestimento; nei pannelli sono disposte tubazioni a serpentina dove circola acqua calda che diffonde calore omogeneo. Dato che l’intero pavimento si trasforma in una grande superficie radiante, sono sufficienti temperature dell’acqua più basse; per questo motivo, i pannelli radianti vengano installati in combinazione con generatori di calore come le pompe di calore, le caldaie a condensazione o i sistemi ibridi, che funzionano con temperature di esercizio tra i 30 e i 35°C (a differenza dei normali termosifoni che necessitano di 60-80 °C)